Aveva 23 anni Amelia Mary Earhart , quando nel 1920 insieme al padre, si recò a Long Beach in California per un raduno aeronautico presso il Daugherty Airfield. Pagò un dollaro per un giro turistico di dieci minuti e salì per la prima volta su un biplano.
Questo avvenimento cambiò per sempre la sua vita.

Amelia Earhart era nata ad Atchison, in Kansas, il 24 luglio del 1897. Una vita tranquilla, quella di Amelia, trascorsa tra gli affetti familiari: mamma Amy Linda, papà Edwin e la sorella Muriel. Un’infanzia un po’ itinerante di trasferimenti in varie parti degli Stati Uniti a causa del lavoro del padre avvocato: prima a Des Moines nel’Iowa, poi a Saint Paul, nel Minnesota, e quindi a Chicago nell’Illinois.
Era una ragazza vivace, dagli interessi più diversi e sorprendenti, che andavano dallo sport alla meccanica, passioni che raramente venivano esplicitate ed erano altrettanto apertamente coltivate, soprattutto se erano quelle di una ragazza dei primi anni del Novecento.
Un carattere deciso ed estroverso, caratterizzato dall’educazione “aperta” di mamma e papà Earhart, per i quali non esistevano passatempi “da maschio” o “da femmina”, le figlie potevano liberamente seguire i loro interessi.
Non fu quindi una sorpresa quando in una delle sue letterine di Natale, Amelia così scriveva “Caro papà, quest’anno Muriel e io vorremmo due palloni da football. Per favore, ne abbiamo un assoluto bisogno, perché di palle da baseball, mazze, eccetera eccetera ne abbiamo già a bizzeffe”.
In volo di record in record
Dopo la sua prima esperienza aerea, Amelia Earhart prese da subito lezioni di volo, che le vennero impartite da un’altra donna importante per l’aviazione: Anita Snook. La passione che Amelia aveva scelto di seguire era però particolarmente costosa e nonostante cercasse di mettere da parte ogni dollaro guadagnato, facendo innumerevoli lavori, dalla segretaria, alla fotografa, alla camionista, fu grazie al contributo della madre che riuscì ad acquistare un aereo biplano che le permise di realizzare il primo dei tanti record di volo al femminile: la salita a un’altitudine di 14 000 piedi.

In seguito divenne la prima donna ad attraversare l’Atlantico: Era infatti il 17 giugno, quando a bordo di Friendship, un Fokker F.VII, l’equipaggio formato da Amelia Earhart il pilota Stultz e il co-pilota e meccanico Gordon, compì la transvolata e arrivò nel Galles dopo 21 ore di volo.
Era l’8 aprile 1931 quando alla cloche di un Pitcairn PCA-2, la Earhart stabilì il record mondiale di altitudine, raggiungendo i 18.415 piedi, in pratica 5.613 metri. Ed è solo pochi mesi dopo, all’inizio del 1932 che Lady Lindy, così venne chiamata, a bordo di un Lockheed Vega in 14 ore e 56 minuti effettuò la trasvolata dell’oceano Atlantico in solitaria, volando da Terranova a Londonderry nell’Irlanda del Nord. Prima di lei solo il celeberrimo Charles Augustus Lindbergh ci era riuscito.
Sempre nel 1932, precisamente il 24 agosto, raggiunse un nuovo record diventando la prima donna ad attraversare in volo gli Stati Uniti, senza volando scalo da Los Angeles e arrivando a Newark nel New Jersey, e la prima donna ad attraversare il Pacifico, da Oakland a Honolulu, nelle Hawaii.

Una serie di avventurosi quanto prestigiosi primati che furono propedeutici a quella che doveva essere la sua più grande impresa: il giro del mondo in volo.
Il suo più grande sostenitore, fin dalla sua prima impresa sopra l’Atlantico, fu George P. Putnam, un editore amante delle grandi imprese, che poi si innamorò di lei e le propose più volte di sposarlo. Amelia acconsentì dopo vari tentativi di Putnam solo dopo essersi ben fatta assicurare che avrebbe potuto conservare la sua autonomia e, a nozze avvenute, anche il cognome da ragazza.
Sempre determinata e desiderosa di arrivare dove altri avevano fallito, come la descrivono le biografie, Amelia Earhart è considerata una delle donne che ha contribuito maggiormente alla consapevolezza di genere, diventando un vero e proprio mito per la sua generazione, un’icona indelebile del suo tempo. Sulla scorta di questa popolarità e delle sue capacità, nel 1935, fu chiamata alla facoltà della Purdue University come visiting faculty member (membro di facoltà in visita): per consigliare le donne sulla loro carriera e acquisì il ruolo di consulente tecnico per il Dipartimento dell’Aeronautica; la stessa Purdue University che creò l’Amelia Earhart Fund for Aeronautical Research, di 50.000 dollari che servirono a finanziare l’acquisto del monoplano bimotore Lockheed Electra L10, che doveva consentire il giro del mondo in volo.
Il giro del mondo, ultimo atto
L’impresa non era semplice. L’aereo destinato alla spedizione venne costruito con le specifiche della stessa Earhart, che definiva il velivolo come un “laboratorio volante“.
Nel 1936 si iniziò a pianificare questo giro del mondo in aereo e non sarebbe stata la prima circumnavigazione aerea, ma sarebbe stato il giro con la rotta più lunga: 47 000 km, seguendo la rotta equatoriale.
Come pilota navigatore venne scelto Fred Noonam, che aveva lasciato da poco la Pan Am, compagnia della quale era stato anche il responsabile dell’addestramento dei navigatori. Noonam aveva inoltre una grande esperienza sia nella navigazione aerea che marina.

Amelia Earhart e Fred Noonam partirono da Miami il 1º giugno e compirono varie tappe in Sud America, in Africa, nel subcontinente indiano e nell’Asia sudorientale, per arrivare in Nuova Guinea dove il 29 giugno atterrarono a Lae, in Nuova Guinea. Erano già stati percorsi 35 000 km; rimanevano da percorrere altri 11 000 km sorvolando il Pacifico.
Dopo i rifornimenti e le manutenzioni di rito l’aereo era pronto per continuare l’impresa. Il decollo da Lea avvenne alla mezzanotte del 2 luglio 1937, destinazione Howland. C’era da percorrere una distanza di 4.113 km.
A metà strada però non si sa ancora cosa, come o perchè, ma avvenne l’irreparabile. Il Lockheed Electra L10 scomparve per sempre, presumibilmente in mezzo all’oceano, insieme ad Amelia Earhart e Fred Noonam.
Le ricerche iniziarono subito con grande dispiego di uomini, navi e aerei da ricognizione, ma gli sforzi non ebbero alcun esito.
Il 19 luglio 1937 Amelia Earhart e il suo navigatore Fred Noonan vennero dichiarati ufficialmente “dispersi in mare”.

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