DONNE d’Arme – I più moderni studi sulle “donne d’arme” hanno ormai ampiamente dimostrato che in particolari momenti storici, quali la fase di affermazione delle signorie italiane, alle ragazze nobili venivano impartiti elementari rudimenti non solo di strategia e tattica militare, ma anche di maneggio delle armi.

La maggior parte delle destinatarie si limitava probabilmente ad un utilizzo teorico collaborando, in caso di assedio, ai piani di difesa o all’approvvigionamento dei beni di prima necessità, peraltro con un approccio non molto diverso da tanti colleghi uomini, che, soprattutto presso le famiglie più potenti, lasciavano la guerra guerreggiata a chi era pagato per farlo.

Stemma della famiglia Torelli

Premesso che le informazioni in nostro possesso sono ovviamente lacunose e disorganiche perché affidate alla “curiosità” degli estensori delle superstiti cronache locali, alcune invece scelsero di scendere direttamente in battaglia indossando cotta e spada: a prescindere dalle contingenze dovute all’evento specifico, ci piace pensare che la decisione dipendesse anche dal carattere delle singole protagoniste, non diversamente da quanto accadeva per i maschi, con celebri casi di cardinali a loro agio più a combattere sulle mura che a pregare in cattedrale.

Esiste però un elemento distintivo forte tra uomo e donna in questo ambito: i maschi di casa tramandavano la tradizione militare di padre in figlio (cadetto per lo più), mentre la “guerriera” era figura isolata, il cui coraggio e la cui baldanza, che la collocavano in una dimensione “mitica”, erano puramente individuali, non venivano trasmessi alle figlie o alle altre discendenti.

Tranne un’affascinante eccezione, una sorta di eredità matrilineare “bellica” tra Orsina ViscontiAntonia Torelli e Donella Rossi, rispettivamente nonna, mamma e figlia. Note anche come le “signore guerriere Torelli” dal cognome di Antonia, la figura di giunzione, non a caso vengono quasi sempre citate con il cognome della famiglia di origine e non di quella acquisita, quasi a rimarcarne l’indipendenza rispetto al marito, di cui pure presero le difese, in una sorta di libera scelta di campo, all’interno di intrecci drammatici, come piaceva ai romanzieri di una volta.

Orsina dell’antica e potente famiglia Visconti

Orsina Visconti, nata intorno al 1380, era figlia di Antonio Visconti signore di Somma (oggi Somma Lombarda), esponente di spicco della potente famiglia e del partito ghibellino lombardo, e forse della seconda moglie Anastasia Carcano, appartenente anch’essa ad un’antica famiglia milanese.

Tra la fine del 1300 e gli inizi del nuovo secolo venne data in sposa a Guido Torelli, in quegli stessi anni infeudato di Guastalla e Montechiarugolo.

Montechiarugolo

Antonia, indomita e paziente Torelli

Fra le tre “dame guerriere Torelli” Antonia è il personaggio più complesso e al tempo stesso quello su cui disponiamo di minori notizie affidabili.

Stretta tra i fortissimi caratteri della madre Orsina e della figlia Donella, appare meno determinata, più introversa, quasi segnata da una vena misticheggiante: i motivi sono forse da ricercare anche nella trattazione che della sua vita hanno fatto storici e letterati (quasi sempre uomini) che l’hanno trasformata – ognuno nel rispetto delle proprie personali convinzioni – nel simbolo astratto della “buona moglie” in contrapposizione alla anomala vicenda amorosa del marito, Pier Maria de’ Rossi, signore di Parma e esponente di maggior rilievo della potente casata.

Donella e le famiglie de’ Rossi

Donella Rossi, la più giovane delle “guerriere Torelli” nacque da Antonia e Pier Maria de’ Rossi probabilmente nel 1439, ultima di una numerosa schiera di fratelli (forse sette, forse otto).

In qualche misura la sua nascita coincise con l’ultimo periodo di normalità della vita familiare, in quanto di lì a poco il padre si innamorò di una nobile lombarda, Bianca Pellegrini di Arluno, e con lei costruì una seconda famiglia, alloggiata in due nuovi stupendi castelli, Roccabianca e Torrechiara, situati a non grande distanza dalle residenze storiche di famiglia, Felino e San Secondo.

Ma delle tre guerriere Torelli, parleremo più dettagliatamente in seguito….

Maria Giovanna Trenti ©

Miria Burani ©

Foto di copertina: interno Rocca San Secondo